ETF cosa sono e come funzionano

ETF cosa sono

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ETF cosa sono

Gli ETF Exchange Traded Funds sono strumenti finanziari innovativi in quanto fondi di investimento dotati della peculiarità di essere trattati e negoziati come azioni.

In America il primo Exchange Traded Fund arriva nel 1993, ma solo nel 1999, sei anni dopo, gli scambi aumentano in modo sostanziale.

Trasparenti e generalmente molto liquidi, essi replicano indici di borsa o settoriali.

La principale caratteristica che li distingue dai Fondi Comuni sta nel fatto che possono essere acquistati in qualsiasi momento della giornata e i costi sono molto contenuti;

Non esistono ne commissioni d’ingresso ne commissioni d’uscita;

c’è solo una commissione di gestione, solitamente di dimensioni contenute, che è già inglobata nel prezzo.

 

Borsa Italiana ha dedicato loro un nuovo segmento di mercato (MTF successivamente ETFPlus) dove possono essere negoziati in ogni momento; le quotazioni sono aggiornate continuamente, proprio come per i titoli azionari.

Grazie a questi strumenti gli investitori possono differenziare il loro portafoglio per aree geografiche o per settori, senza dover acquistare tutte le azioni che compongono l’indice sottostante;

la correlazione fra i fondi quotati e gli indici di mercato sfiora il 100%.

Questa correlazione è mantenuta attraverso gli arbitraggi fatti dai market maker e grazie ai costi che incidono molto poco sul prezzo di acquisto e di vendita, in quanto la gestione è totalmente passiva.

Gli investitori che acquistano questi prodotti normalmente possono inoltre beneficiare dei Dividendi delle azioni sottostanti;

Molti ETF infatti semestralmente o annualmente (dipende dalla società emittente) staccano un dividendo che riassume in un unico pagamento tale somma, maggiorata degli interessi relativi.

Questi prodotti a differenza di altri (ad es. i benchmark o i cover warrant) non hanno una scadenza e permettono quindi all’investitore di tenerli o per brevissimo tempo o per un periodo indeterminato.

 

ETF : Sommario

Pregi e difetti ETF Rischio Cambio ETF Costi ETF Rischi ETF Liquidità ETF Storia ETF in Italia Orari ETFPlus Dividendi ETF Correlazione ETF  

Se vuoi conoscere tutto sugli ETF

Pregi e difetti ETF

ETF cosa sono : Gli Exchange Traded Funds sono dei prodotti arrivati sul mercato italiano il 30 settembre 2002.

Tali strumenti presentano dei vantaggi e degli svantaggi che riportiamo qui di seguito

I PREGI:

Gli Exchange Traded Funds si possono paragonare a due altri strumenti presenti sul mercato, ovvero i futures e i fondi indicizzat gli ETF sembrano risultare vincenti rispetto a queste due forme di investimento.

Infatti non risultano essere rischiosi come i futures e non presentano ritardi temporali come i fondi indicizzati.

Questi strumenti finanziari inoltre hanno bassi costi; infatti a differenza dei Fondi Comuni non hanno una commissione d’entrata ne una commissione d’uscita, mentre la commissione di gestione è piuttosto contenuta.

Questa differenza è dovuta al fatto che mentre i Fondi Comuni per essere continuamente aggiornati hanno bisogno di un gestore, gli ETF non hanno bisogno di uno studio per la loro composizione in quanto replicano l’indice di riferimento.

Un altro elemento che rende vantaggiosi questi prodotti è dato dal fatto che con essi non sia piu necessario acquistare delle singole azioni per investire in un settore o in un’area geografica, ma basti un unico acquisto per avere in portafoglio un vero e proprio indice.

Gli ETF inoltre sono flessibili, trasparenti e negoziabili in qualunque momento.

Esiste infatti un mercato trasparente chiamato MTF (Mercato Telematico dei Fondi), dove vengono scambiati per tutta la giornata.

Gli investitori quindi possono fare trading giornaliero sulle quote, modificando il proprio portafoglio in relazione a quello che accade sul mercato.

I Fondi Comuni infatti hanno lo svantaggio di comunicare il valore della quota solamente uno o due giorni successivamente all’operazione; inoltre anche i tempi di acquisto e di vendita sono molto più lunghi.

In qualunque momento sono disponibili:

Il valore è spesso rappresentato da una frazione dell’indice di riferimento (ad esempio 1/10 o 1/100); per questo motivo è semplice ottenere una quotazione indicativa che rappresenta il suo valore corretto;

tuttavia è meglio prendere sempre come valore di riferimento il prezzo in tempo reale.

Il NAV viene pubblicato una volta al giorno sui principali quotidiani economici ed è dato dal valore del paniere delle azioni replicante l’indice + i dividendi.

Gli ETF sono strumenti adatti sia per coloro che hanno una strategia di lungo termine, sia per chi desideri avere dei risultati nel breve periodo.

Chi acquista un ETF non rinuncia ai dividendi delle società appartenenti al paniere, in quanto vengono percepiti comunque, anche senza il possesso di azioni.

Infatti l’ETF incassa man mano le varie somme e successivamente le distribuisce con una tempistica prefissata.

Gli ETF sono spesso piu’ liquidi dei Benchmarks .

Un altro elemento positivo è dato dal fatto che la maggior parte degli Exchange Traded Funds è quotato su diversi mercati;

questo da un lato permette di accrescere le masse in gestione e dall’altro, qualora gli investitori siano interessati ad investire su un ETF la cui storia è temporalmente limitata,

permette loro di recuperare informazioni su altri mercati verificando cos’è la validità dello strumento.

 

I DIFETTI:

ETF cosa sono : Ad oggi in Italia non sono conosciuti dal grande pubblico ci vorrà del tempo perchè questo avvenga, anche in America ci sono voluti due anni prima che i risparmiatori iniziassero ad apprezzare questi strumenti.

Banche e promotori prediligono altri strumenti piu’ redditizi da far sottoscrivere ai loro clienti. Gli ETF hanno margini di guadagno molto bassi .

Gli Exchange Traded Funds non sono studiati e seguiti da un gestore e per questa ragione chi non segue da vicino il mercato rischia di riportare grosse perdite; infatti gli Exchange Traded Funds hanno la stessa volatilità del sottostante.

Non evitano rischi agli Investitori.

Inoltre questi strumenti offrono grande tempestività alle vendite effettuate in situazioni di stress emotivo.

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Rischio Cambio ETF

ETF cosa sono : Una delle caratteristiche piu’ importanti dei prodotti finanziari, di qualunque tipologia essi siano, è la loro correlazione diretta con la valuta in cui vengono espressi.

Questo vuol dire che uno strumento finanziario quotato in dollari statunitensi, trattato sul mercato regolamentato in Euro, oltre all’andamento tipico delle proprie quotazioni,

racchiude al proprio interno anche il rischio dovuto alla variazione della valuta statunitense rispetto alla valuta di acquisto, in questo caso l’Euro.

Questo rischio chiaramente sussiste anche per questi fondi. Esistono infatti alcuni di questi strumenti finanziari che adottano come sottostante degli indici quotati in una valuta diversa dall’Euro.

Questo fatto inserisce un ulteriore elemento di interferenza dell’andamento del singolo ETF rispetto all’indice di riferimento.

Facciamo ora un esempio per meglio spiegare questo concetto. Ipotizziamo di considerare un ETF trattato sul mercato europeo in Euro, ma che abbia come sottotante un indice quotato in dollari statunitensi.

Se l’indice sottostante sale, ma il dollaro si svaluta rispetto all’Euro, l’ETF, rispetto all’indice, si trova a scontare questa perdita di valore del dollaro.

Se invece l’indice sale, ma il dollaro si rivaluta rispetto all’Euro, l’ETF, rispetto all’indice, si trova avvantaggiato da questo aumento di valore del dollaro.

Viceversa nel caso contrario.

Per meglio aiutare i nostri utenti, all’interno delle schede di ogni singolo ETF, è indicata l’esistenza o meno del rischio cambio.

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Costi ETF

Costi ETF: Un altro punto di forza sono i costi. Sul mercato la loro progressiva diffusione ha contribuito in modo significativo ad abbatterli.

A differenza di alcuni Fondi Comuni, gli Exchange Traded Funds non prevedono ne commissioni d’entrata ne commissioni d’uscita e inoltre i costi di gestione sono piuttosto contenuti; l’importo infatti varia fra lo 0,20% e lo 0,92% all’anno.

A questo proposito, tuttavia bisogna porre molta attenzione alla liquidità dell’ETF sotto osservazione, poichè più lo strumento è scambiato, minori sono i costi.

In America per alcuni ETF la commissione di gestione è veramente molto bassa (ad esempio i costi di gestione del QQQ, l’ETF piu’ scambiato al mondo, chiamato Cube – che è emesso da una società controllata dallo stesso Nasdaq ed è quotato all’Amex, la Borsa Usa – sono pari allo 0,18%).

La versione europea di questo ETF il cui nome e’ EQQQ, è quotata sul segmento ETFPlus di Borsa Italia.

Per quanto riguarda invece la compravendita, vengono pagate le medesime commissioni applicate dalla banca per i titoli azionari.

La ragione per cui i costi sono contenuti deriva dal fatto che un ETF si limita a replicare un indice già esistente e perciò non è necessario pagare un gestore.

Proprio per queste ragioni si può affermare che anche investendo una piccola somma si può replicare fedelmente l’indice di riferimento.

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Rischi ETF

Rischi ETF : Uno dei maggiori rischi è legato al fatto che questi strumenti, a differenza dei fondi comuni, offrono grande tempestività alle vendite irrazionali; sono infatti soggetti alle continue variazioni del sottostante, in quanto cosi come le azioni, esiste un mercato dove possono essere scambiati durante tutta la giornata. Un altro rischio legato a questi nuovi strumenti sta nel fatto che non sono studiati da gestori che comprano e vendono azioni e obbligazioni in relazione ad un’attenta analisi del mercato, ma sono dei veri e propri cloni dell’indice di riferimento. Proprio per questa ragione i piccoli investitori devono comunque porre attenzione all’investimento effettuato in quanto possono ritrovarsi con perdite in conto capitale. I rischi legati sono sostanzialmente gli stessi dell’indice sottostante che l’ETF replica. Possono essere usati sia per fare del trading, che per acquisti di più lungo termine.

Liquidità ETF

Liquidità ETF: Sono strumenti liquidi. Per effettuare un buon investimento bisogna scegliere un prodotto liquido, in modo tale che gli spread fra bid e ask siano sempre contenuti;

inoltre più uno strumento è scambiato più l’investitore ha la probabilità di trovare una controparte sul mercato.

L’obiettivo della liquidità viene raggiunto grazie alla figura dello “Specialist”, ovvero il Primary Market Maker, obbligato a fare mercato.

A questa figura si possono inoltre affiancare i “Liquidity Provider”, ovvero gli intermediari interessati a operare come market maker non ufficiali.

Per ciascun ETF è previsto uno o più Specialist, al fine di supportare la liquidità.

Durante la fase di negoziazione, il Market Maker Ufficiale deve continuamente mantenere le quotazioni in vendita e in acquisto e ha l’obbligo di reintegrare il prezzo entro un tempo massimo di cinque minuti in caso di applicazione (dieci minuti per i fondi chiusi).

Inoltre per ciascun Exchange Traded Funds la Borsa Italiana definisce degli obblighi che devono essere rispettati, e fra i più importanti ricordiamo:

1. Obblighi di quotazione in termine di spread massimo 2. Obblighi di quotazione in termine di quantità minima esposta.

Storia ETF in Italia

La storia italiana degli ETF per ora assai breve infatti questa ha inizio con l’inaugurazione nel luglio 2002, del nuovo mercato regolamentato M.T.F. Questa sigla significa Mercato Telematico dei Fondi.

Fin dall’inizio questo mercato è stato creato per poter ospitare gli ETF. I primi strumenti hanno iniziato le contrattazioni il 30 settembre 2002.

Successivamente a questi primi tre ETF se ne sono aggiunti molti altri strumenti ed altri ancora se ne aggiungeranno in futuro.

Orari ETFPlus

Gli orari di negoziazione degli ETF e ETC sul mercato ETFPlus sono i seguenti:

 

Classe di Appartenenza Strumenti Negoziati Orario Fase di Negoziazione
 

ETF

ETF Strutturati

ETC
09,00 – 17,25 Negoziazione Continua

Dividendi ETF

Dividendi ETF: I dividendi possono essere distribuiti o reinvestiti. Normalmente una volta all’anno nella stessa misura del sottostante. L’investitore che decide di acquistare un ETF non rinuncia percio’ ai dividendi distribuiti dalle varie società comprese nel paniere di riferimento; infatti ciascun ETF incassa e reinveste i dividendi distribuiti dalle azioni da cui è costituito il proprio portafoglio. Inoltre provvede ad investirli secondo le modalità previste dal proprio regolamento. Chi compra un fondo quotato pertanto, non rinuncia alle cedole. Infatti periodicamente il fondo distribuisce in maniera totale o parziale i dividendi incassati e i guadagni del loro reinvestimento, sotto forma di dividendo. In questo modo l’investitore incassa comunque tutti i dividendi che avrebbe incassato investendo nelle singole azioni, ma in un’unica soluzione. Il giorno dello stacco il fondo scende, proprio come succede per le azioni, ma successivamente si rimette in linea con l’indice di riferimento.

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Correlazione ETF

Correlazione ETF: Gli ETF replicano quasi totalmente il sottostante, infatti la loro correlazione sfiora il 100% ed i costi non incidono molto sul prezzo .

(Ad esempio la performance giornaliera di un ETF che ricalca il Nasdaq 100, sarà. uguale a quella riportata dall’indice).

Non esistono inoltre errori di pesi (“tracking error”), grazie ad un sistema chiamato “creation/redemption in kind”.

In pratica la correlazione con l’indice sottostante deriva dagli arbitraggi che i Market Maker effettuano tra le azioni in portafoglio corrispondenti all’ETF ed il valore dell’ETF stesso.

Grazie a questa loro caratteristica, permettono agli investitori di diversificare al meglio i loro portafogli.

Attraverso un unico acquisto si può investire infatti in un intero settore, o un’intera area geografica.

Cio’ senza dover acquistare le varie azioni che compongono il paniere.