Intervista a Francesco Lomartire , SPDR ETFs sales specialist Italy and Ticino

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ETFWorld: Le aspettative a livello globale per il 2014 sembrano essere molto favorevoli, probabilmente migliori di quelle del 2013. Per SPDR come si è chiuso il 2013 e quali sono le vostre aspettative per il 2014 ?……


Contributo di Francesco Lomartire SPDR ETFs sales specialist Italy and Ticino


04 Marzo 2014  ETFWorld – Riproduzione Vietata in ogni forma anche parziale


Francesco Lomartire: I dati positivi del 2013 rappresentano un’ulteriore conferma del riscontro degli investitori europei nei confronti della piattaforma armonizzata di SPDR Etf, attestatasi al terzo posto per raccolta con oltre 3.4 mld di dollari. Partita nel 2011, l’iniziativa della società è stata volta fin da subito a colmare il gap tra il secondo posto a livello mondiale detenuto da SPDR e la sua presenza piuttosto defilata in Europa. Negli ultimi tre anni il gap è stato notevolmente ridotto scalando ben 10 posizioni nel ranking europeo degli emittenti di etf (Spdr è attualmente all’ottavo posto per masse gestite) e riuscendo con oltre 42 lanci a rendersi distinguibile con prodotti altamente innovativi che in due casi hanno superato anche il miliardo di dollari. Le prospettive per l’anno in corso sono molto positive considerato che l’industria europea in generale è in espansione (+13% di crescita nel 2013), tutte le indagini di mercato concordano nel vedere in crescita l’utilizzo degli etf da parte degli investitori istituzionali. Pertanto valuteremo nel corso del 2014 nuovi lanci mirati a intercettare i trend e colmare aree non coperte ma ritenute d’interesse, oltre che a continuare l’attività di fine tuning per rendere sempre più efficienti i prodotti esistenti.

ETFWorld: Come viene visto da SPDR lo sviluppo del mercato italiano degli ETP? Su quali temi si concentrano le vostre attenzioni e su quali iniziative vi state focalizzando come emittente?

Francesco Lomartire: Il mercato italiano è in forte fermento con nuovi provider e con l’ampliamento delle possibilità di investimento offerte. I temi che ci vedono impegnati sono radicati nella natura stessa di asset manager globale e cioè fornire una serie di risposte e soluzioni ai nostri clienti impegnati nella difficile scelta su come adattare i propri portafogli alle mutate condizioni di mercato. Basti pensare alla transizione in atto sul mercato obbligazionario, dove i rendimenti dei bond dei paesi sviluppati continuano a mantenersi a livelli molto bassi, con l’incombenza di un rischio di un rialzo. Il nostro compito è quello di individuare segmenti di mercato dove ricercare fonti di rendimento obbligazionarie alternative ma nel farlo cercare le condizioni di massima protezione degli investitori identificando i rischi principali e lavorando per evitare che assumano dimensioni incontrollate. Questo è il compito più difficile per un emittente e cioè quello di assicurare un accesso all’investitore ma mitigarlo con una serie di cautele che sono implicite nella costruzione dell’indice ma devono essere attentamente vagliate.

ETFWorld:  Gli accordi di collaborazione tra emittenti di ETF e società prodotto sembrano essere il nuovo obiettivo da parte di molti emittenti di ETP. L’inserimento dei propri ETF/ETC all’interno di veicoli creati da società terze che provvedono a immetterli sul mercato, sembra in effetti poter dare molte soddisfazioni a fronte di un minor sforzo commerciale. Ritiene che in futuro il mercato si svilupperà secondo queste linee o ha una diversa opinione?

Francesco Lomartire: Crediamo che questo sbocco sia insito nella natura stessa dell’etf, e cioè particolarmente efficiente come sottostante di prodotti di terze parti siano essi strutturati o fondi tradizionali. La profondità di gamma e la semplicità operativa garantita dallo strumento, unitamente ad un aumento della liquidità, consente di creare prodotti di asset allocation diversificati e flessibili. Probabilmente il mercato sta già recependo questa tendenza considerato che l’anno appena trascorso ha visto il successo di prodotti strutturati e flessibili e che tra le iniziative di maggior successo commerciale siano da annoverare prodotti che utilizzano stabilmente etf per raggiungere i propri obiettivi di rendimento o di rischio.

ETFWorld: Sembra ormai definitivamente superata la diatriba che ha visto contrapporre gli strumenti a replica fisica e quelli a replica sintetica. Lei cosa ne pensa, era davvero una priorità per il mercato, o piuttosto una puntualizzazione da parte di qualcuno esterno al settore?

Francesco Lomartire: L’attenzione sollevata sulla strutturazione dei prodotti ha sicuramente contribuito ad aumentare il livello di consapevolezza degli investitori e ad aumentare gli obblighi informativi da parte degli emittenti. Se è vero che non è detto che l’aumento delle prescrizioni a carico degli emittenti aumenti la trasparenza a favore degli utilizzatori, va sicuramente ricordato quanto la riserva di utilizzo della denominazione “UCITS ETF”, introdotta dai regulator nazionali a seguito dell’adozione delle linee guida proposte dall’ESMA, semplifichi la vita di chi seleziona uno strumento rendendolo da subito facilmente identificabile per il livello di tutele offerte e categorizzabile.

ETFWorld: Gli ETF stanno abbattendo molte barriere che sembravano invalicabili, conquistando sempre nuovi segmenti di mercato che sembravano essere totalmente refrattari a questi strumenti. I consulenti ed i promotori sembrano non subire il fascino esercitato da questi strumenti. Si arriverà ad un punto di svolta anche per questa importantissima categoria, oppure è una partita persa? Lei cosa ne pensa?

Francesco Lomartire: Il punto di svolta è rappresentato da due dimensioni: l’education e la fiscalità. Se è vero che l’etf sia uno strumento semplice questo non vuol dire che il suo utilizzo lo sia altrettanto, è necessario disporre di basi di conoscenza adeguate per selezionare gli strumenti in linea con all’obiettivo di rischio e di rendimento. Compito degli emittenti è anche quello di fornire le coordinate per l’utilizzo dei propri prodotti e eventualmente anche gli strumenti per valutarli. Ben vengano iniziative di formazione e figure all’interno delle società emittenti che forniscano supporto analitico agli utilizzatori.

Purtroppo spesso la letteratura si sofferma sul profilo del singolo strumento e poco sull’asset allocation. Allo stesso modo sarebbero da incentivare forme di costruzione di portafoglio efficienti anche sotto il profilo fiscale. Gli etf rappresentano un ottimo ingrediente per la costruzione di piani previdenziali individuali, pertanto il loro utilizzo in quest’ambito dovrebbe essere favorito così come avviene negli Stati Uniti con i 401k savings plan, piani di risparmio fiscalmente efficienti che consentono ad un investitore con l’ausilio di un consulente o anche in autonomia di pianificare i propri investimenti sulla base delle proprie esigenze.

Fonte: ETFWorld – Riproduzione Vietata in ogni forma anche parziale

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