Intervista a Marcello Chelli, Referente per i Lyxor ETF in Italia

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ETFWorld:  Il 2013 come si è chiuso per Lyxor e quali sono le vostre aspettative a livello globale per il 2014, a fronte delle interessanti prospettive di crescita che sembrano accompagnare quest’anno?…


Contributo di Marcello Chelli, Referente per i Lyxor ETF in Italia


26 Febbraio 2014  ETFWorld – Riproduzione Vietata in ogni forma anche parziale


Marcello Chelli : Il 2013 è stato un anno molto positivo per i Lyxor ETF e l’Italia si è confermato il secondo Paese in termini di masse e di nuova raccolta. Su Borsa Italiana i Lyxor ETF sono da anni i leader incontrastati in termini di contratti conclusi e di controvalore negoziato e, anche nel 2013, hanno mantenuto la loro leadership con una quota di mercato, rispettivamente, del 63% e del 53%. Il 2014 è iniziato in modo altrettanto positivo con una raccolta netta, per i Lyxor ETF, di circa 1,2 miliardi di dollari* nel solo mese di gennaio.

ETFWorld: Come viene visto da Lyxor lo sviluppo del mercato italiano degli ETP? Su quali temi si concentrano le vostre attenzioni e su quali iniziative vi state focalizzando come Lyxor?

Marcello Chelli : Quest’anno ci auguriamo che gli investitori maturino e prendano finalmente coscienza che gli ETF sui medesimi indici non sono identici, ma sono contraddistinti da performance, tracking error e liquidità notevolmente difformi. I gestori / selezionatori dovrebbero svolgere un’attenta analisi almeno una volta all’anno, mentre stupisce osservare operatori che acquistano ETF con capacità di replica palesemente inferiori rispetto ad altri ETF con medesimo benchmark. Nel corso del 2013 abbiamo arricchito la nostra gamma con due ETF a cambio coperto su base giornaliera sugli indici azionari di Giappone e Stati Uniti e abbiamo completato il range di ETF sui titoli di Stato italiani (BOT, BTP 1-3Y e BTP 10Y), spagnoli (Bono 1-3Y e Bono 10Y) e francesi (Oat 1-3Y). Inoltre abbiamo incrementato il numero di ETF basati sulla Volatilità (ora sono 4 le strategie offerte), abbiamo lanciato un ETF sull’azionario dell’Area Euro con un elevato numero di componenti (Euro Stoxx 300) e abbiamo reso disponibili nuovi ETF su azioni di qualità ad alti dividendi (SGQE e SGQI). Iniziamo ora il 2014 con 3 nuovi ETF double short sui Treasury statunitensi, sui Gilts inglesi e sui titoli di stato giapponesi che si aggiungono ai 2 ETF double short su BTP e Bund: tali strumenti consentono di gestire al meglio il proprio portafoglio obbligazionario beneficiando, o proteggendosi, dalla dinamica dei tassi e dei credit spread.

ETFWorld: Gli accordi di collaborazione tra emittenti di ETF e società prodotto sembrano essere il nuovo obiettivo da parte di molti emittenti di ETP. L’inserimento dei propri ETF/ETC all’interno di veicoli creati da società terze che provvedono a immetterli sul mercato, sembra in effetti poter dare molte soddisfazioni a fronte di un minor sforzo commerciale. Ritiene che in futuro il mercato si svilupperà secondo queste linee o ha una diversa opinione?

Marcello Chelli : Il target degli ETF si sta allargando alle riserve delle assicurazioni e alla liquidità delle società corporate e gli intermediari li usano sempre più spesso come sottostante di prodotti assicurativi, di gestioni, di certificate e di servizi di consulenza. Rispetto al passato si sta superando una specie di blocco mentale: chi usa ETF non abdica al proprio ruolo di gestore attivo, ma semplifica l’operatività e riconosce un ruolo centrale all’asset allocation.

ETFWorld: Cosa ci può dire del segmento degli ETC? Lo ritenete strategico per lo sviluppo della vostra gamma prodotti oppure no?

Marcello Chelli : Al contrario degli ETF, gli ETC non sono fondi e quindi non sono armonizzati UCITS IV. Pertanto, trattandosi di certificati tipicamente collateralizzati, sono prodotti di pertinenza di Société Générale che valuterà autonomamente l’opportunità di sviluppi in tale settore.

ETFWorld: Sembra ormai definitivamente superata la diatriba che ha visto contrapporre gli strumenti a replica fisica e quelli a replica sintetica. Lei cosa ne pensa, era davvero una priorità per il mercato, o piuttosto una puntualizzazione da parte di qualcuno esterno al settore?

Marcello Chelli : Per quanto riguarda la modalità di replica, la posizione di Lyxor continua ad essere agnostica: non esiste una modalità migliore o peggiore, ma entrambe presentano vantaggi e rischi e per entrambe esiste la possibilità di annullare il rischio di controparte. Lyxor è in grado di replicare un indice in modo efficace con entrambe le tipologie di replica, fisica e sintetica. Per ogni indice scegliamo, dunque, la tipologia capace di portare più valore all’investitore in termini di migliori performance e di minore tracking error volatility. E’ certamente importante per un investitore conoscere la metodologia di replica degli ETF che decide di inserire in portafoglio, ma la focalizzazione su questo ambito potrebbe penalizzarlo se perdesse di vista altri criteri (altrettanto – se non più – importanti) per la selezione del prodotto più adatto, quali la performance, la tracking error volatility e la liquidità.

ETFWorld: Gli ETF stanno abbattendo molte barriere che sembravano invalicabili, conquistando sempre nuovi segmenti di mercato che sembravano essere totalmente refrattari a questi strumenti. I consulenti ed i promotori sembrano non subire il fascino esercitato da questi strumenti. Si arriverà ad un punto di svolta anche per questa importantissima categoria, oppure è una partita persa? Lei cosa ne pensa?

Marcello Chelli : La regolamentazione avrà un ruolo fondamentale nel definire i comportamenti di tali operatori. Quando, alcuni anni fa, la normativa ha vietato i rebate sulle gestioni patrimoniali, si è improvvisamente allargato il target degli ETF alle GPM e GPF. Allo stesso modo l’implementazione in Italia di normative simili alla RDR inglese aprirebbe scenari nuovi e promettenti. In ogni caso vediamo già un crescente utilizzo degli ETF da parte dei consulenti (specialmente private banker e IFA) e, al contempo, varie reti cominciano a testare (anche se in scala ridotta) business model misti basati anche sulla consulenza fee only.

*(dato ETFGI, ETF/ETP Providers/Bloomberg).

Fonte: ETFWorld – Riproduzione Vietata in ogni forma anche parziale

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